Phaba sulla rivista NCF

Packaging primario

Innovare significa investire

Concentrarsi su alcuni prodotti di punta, assumere neo laureati fortemente specializzati nel settore, dare rilievo alla parte marketing. È la ricetta della lombarda Phaba per continuare a crescere nel mondo degli imballaggi.

 

Phaba, azienda con sede a Burago di Molgora, nell’hinterland milanese, è specializzata nel packaging primario in plastica per l’industria farmaceutica, para-farmaceutica, nutraceutica e cosmetica. L’attitudine all’innovazione, connaturata nel Dna dell’azienda, ha fatto sì che nascessero anche alcuni brevetti, che le hanno permesso di mantenere una posizione di rilievo sul mercato, in relazione ad alcuni prodotti specifici.

Dall’inizio del 2014, l’avvicendarsi del management aziendale ha contribuito ad avviare un processo di crescita tecnologica, accompagnato dall’ingresso di nuove figure professionali nei reparti tecnici e di produzione.

Con l’arrivo del nuovo amministratore delegato, Walter Cecchini, Phaba ha accelerato una serie di processi evolutivi.

La visione strategica si è sviluppata e continua tutt’oggi a procedere, su linee guida quali il consolidamento del parco prodotti, il rinnovo del parco macchine, il potenziamento della funzione commerciale e marketing e l’assunzione di neo-laureati in discipline tecnico scientifiche.

Le linee guida dell’evoluzione

«Per quanto riguarda il consolidamento del parco prodotti – spiega Walter Cecchini –, l’impegno di questi ultimi tre anni è stato quello di iniziare un processo di razionalizzazione per concentrarsi sui prodotti focali, delineando così il core business di Phaba ed eliminando prodotti che, sia per questioni organizzative, sia per logiche di mercato, non aveva più senso mantenere a catalogo».

«Il rinnovo del parco macchine – continua Cecchini – ha permesso di migliorare la produzione, sia in termini qualitativi sia quantitativi. Gli investimenti in nuove attrezzature, quali presse a iniezione, soffiatrici e assemblatrici automatiche, hanno permesso di razionalizzare i processi produttivi, migliorando la qualità del prodotto finito e ci hanno permesso di incrementare i quantitativi realizzati, per un miglior servizio al cliente finale».

Questo progetto si è prevalentemente concretizzato con il potenziamento delle linee per la produzione dei micro clismi a soffietto e ha consentito all’azienda, in questi ultimi anni, di incrementare la presenza dei propri prodotti in tale settore di mercato.

Focus sui micro clismi

Con l’acquisizione di importanti quote di mercato sia in Italia sia all’estero, Phaba ha ampliato la propria esperienza nel settore dei micro clismi, permettendole una crescita professionale che è sempre stata messa a disposizione dei propri clienti nell’ottica di migliorare il prodotto, fornendo in questo modo un valore aggiunto, sempre ben apprezzato. Forte di questa esperienza acquisita sul campo, l’azienda si è impegnata per realizzare e commercializzare il nuovo flacone clisma da 120/140 ml.

Si tratta di un prodotto che, nell’ambito dell’endoscopia e nel trattamento di sintomatologie intestinali, porta a un utilizzo più semplificato del medicamento, garantendo nel contempo l’integrità del contenuto. «L’innovazione tecnologica di questo prodotto – spiega Cecchini –, è dettata dagli accorgimenti tecnici che i nostri progettisti hanno messo a punto e implementato, realizzando una cannula che viene assemblata automaticamente, al termine del ciclo di stampaggio, con relativa copri-cannula e valvola di non ritorno. Questo prodotto verrà poi accoppiato a pressione al flacone (durante la fase di riempimento) in modo da garantire la tenuta ed evitando la fuoriuscita del liquido. La copri-cannula è accoppiata alla cannula tramite una ghiera che funge da sigillo di garanzia, assicurando all’utente finale l’integrità del prodotto stesso».

Rispetto ai prodotti precedentemente realizzati, il nuovo flacone clisma da 120/140 ml permette anche un’ottimizzazione del processo di riempimento. In passato, infatti, quando la cannula era fornita separatamente all’interno dell’astuccio, il processo di lavorazione dei clienti comportava passaggi aggiuntivi che andavano ad aumentare il tempo di completamento del prodotto finito. Un altro vantaggio è anche legato alla semplicità d’uso, in quanto l’utilizzatore finale non si deve preoccupare di assemblare una cannula a vite ma usufruisce di un prodotto finito completo e pronto all’impiego.

«Questo prodotto innovativo – afferma Cecchini – ci ha consentito sia di ridurre i componenti da gestire e i tempi di riempimento, sia di migliorare la fruibilità da parte dell’utilizzatore finale».

Tali caratteristiche permettono di diminuire i costi di magazzino e di produzione, avendo la possibilità di guadagnare in affidabilità con un possibile ritorno dal mercato in termini di immagine e di profittabilità. Tutti elementi che oggi sono molto apprezzati dai clienti in quanto permettono di migliorare i processi produttivi con un’attenzione ai costi di lavorazione. «La realizzazione di questo nuovo prodotto è stata possibile grazie all’esperienza maturata in questi ultimi anni, adottando tutti gli accorgimenti tecnici che sono stati studiati e implementati nella realizzazione del nostro microclisma a soffietto che sta riscuotendo un discreto successo sia in Italia sia all’estero» spiega Cecchini.

Risorse umane al centro

La combinazione del successo ottenuto dal microclisma e il lancio sul mercato del nuovo flacone sono le buone  premesse affinché Phaba possa guadagnare ulteriori quote di mercato anche nel settore dei clismi da 120/140 ml.

La convinzione che questo tipo di prodotto potrà riscuotere un discreto successo in tempi brevi è confermata anche dall’attenta analisi di mercato che l’ufficio marketing ha implementato, acquisendo informazioni che gli hanno permesso di adottare le adeguate soluzioni per la realizzazione di un prodotto che potrà essere apprezzato dagli operatori del settore, sia che si tratti di utenti finali, che di persone specializzate nel settore ospedaliero.

Questo risultato è frutto di una forte sinergia tra i vari reparti di Phaba, che in questi ultimi anni ha puntato molto  anche sull’investimento in capitale umano come uno degli elementi fondamentali per poter supportare l’innovazione ed essere pronti a reagire rapidamente alle esigenze di mercato. «Per un’azienda come la nostra – sottolinea Cecchini –, è importante pensare di formare neolaureati, trasferendo loro tutte le nozioni basilari per la gestione di un’azienda produttrice. In questo modo, acquisiscono tutte le competenze per diventare i futuri dirigenti e quindi consentire un futuro prospero ad aziende, come Phaba, caratterizzate da un forte desiderio di crescere e di diventare realtà sempre più importanti nel proprio mercato di riferimento».

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